Editoriale

Voto maggiorato e voto plurimo

Il “Decreto competitività”, convertito con modifiche nella Legge n.116 dell’11 agosto 2014, rappresenta la “novità dell’anno” nella disciplina delle Società. Infatti il bravo SuperNEDman, sempre sensibile a tali notizie, ne ha subito colto il significato

Il “Decreto competitività”, convertito con modifiche nella Legge n.116 dell’11 agosto 2014, rappresenta la “novità dell’anno” nella disciplina delle Società. Infatti il bravo SuperNEDman, sempre sensibile a tali notizie, ne ha subito colto il significato profondo: “in periodo di crisi almeno qualcosa che cresce”. Ma non tutti sono d’accordo.
Ciò appare chiaramente dalla cronaca ragionata che, nella sua rubrica “Convegni”, Franco Morganti fa del dibattito tenutosi nell’ultima Comunità di pratica del 2014 su “Voto plurimo e voto maggiorato” nel quale si sono confrontati gli associati Salvatore Bragantini, Paolo Montalenti e Alberto Toffoletto. Il dibattito è stato moderato da Alessandra Stabilini che ha chiarito i termini del problema rappresentato dal vecchio principio giuridico “one share, one vote”.

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Gli articoli

  • Alla luce di quanto sopra, apriamo la sezione articoli con l’intervento di Salvatore Bragantini il quale sostiene con forza che l’introduzione del “voto maggiorato” ha scardinato una tradizione consolidata nel nostro diritto societario ed illustra la sua tesi con la maestria che lo contraddistingue.
    In nome della libertà d’espressione, così come propugnano gli amici sopravissuti all’orrendo attentato che ha colpito “Charlie hebdo” a Parigi, vorremmo che anche i sostenitori di tesi contrarie ci proponessero le loro argomentazioni per consentirci di proseguire democraticamente questo dibattito nel prossimo numero.
  • Nel secondo articolo, “Efficienza informativa e diritto: un caso americano”, Marco Ventoruzzo esprime il dubbio se i mercati siano in grado di “scontare” rapidamente e correttamente tutte le informazioni disponibili. E per farlo utilizza un “caso di scuola” verificatosi negli USA nel 1986.
  • Nel terzo, Francesco Vella analizza attentamente la nuova disciplina sulla Governance Bancaria concludendo che la tecnica normativa promuove “best practices” in grado di coordinarsi con gli obiettivi della vigilanza. Egli sostiene che realizza una cooperazione tra regole pubbliche e private promovendo così una valida autoregolamentazione.
  • Per completare la “sezione articoli”, Eva Desana commenta approfonditamente la Sentenza 4/3/2014 della Corte EDU relativa ai “casi Grande Stevens e Banca Profilo”, con cui è stato inferto un grave colpo alla normativa italiana sugli “Abusi di mercato” contenuta nel TU sull’Intermediazione finanziaria (n.58 del 1998) ed alle regole che governano i procedimenti amministrativi della Consob (insider trading e manipolazione di mercato).

Le rubriche

  • Per LE BUONE IDEE pubblichiamo la descrizione del “Modello Elvetico” fatta da Franco Morganti in una sua nota personale inedita (in buona parte condivisibile).
  • In DURA LEX, Annapaola Negri Clementi fa una riflessione sul ruolo del CRO (Chief Restructuring Officer) nei casi di ristrutturazione aziendale. Si tratta di una figura nata.negli USA dove “il fallimento è un diritto e non un peccato mortale” che rappresenta uno strumento di gestione delle crisi aziendali col compito di completare la ristrutturazione. Il CRO, nato come consulente, è poi stato inserito nei CdA ed ha avuto un’evoluzione simile a quella degli amministratori indipendenti. Infatti il Codice Cadbury li definisce outsider directors, come i non executives di Ned.
  • Per i CONVEGNI, Morganti fa la cronaca di due convegni: la Comunità di Pratica del 10 dicembre 2014 su “Le azioni a voto maggiorato e voto plurimo”, citata all’inizio di questo articolo, nonché quello su “Il modello Monistico” del 25 novembre 2014, promosso dal Forum Governance di Ernst Young con il patrocinio di Nedcommunity.
  • Nella rubrica DICONO DI NOI, LOB Media Relations segnala gli articoli apparsi nei media cartacei e digitali nell’ultimo scorcio d’anno sui quali Nedcommunity è intervenuta. In particolare i temi più importanti segnalati riguardano il voto multiplo e maggiorato, la corporate social responsability e la governance delle banche.
  • Nella RASSEGNA STAMPA, che in provvisoria assenza del titolare è stata curata dalla redazione, vengono selezionati tre articoli: due riguardanti la vita associativa ed un terzo sulla funzione che potrebbero svolgere le PMI in fase di recessione.
  • Per la BIBLIOTECA NED, pubblichiamo la segnalazione libraria di Bancaria Editore del volume curato da Alessandro Carretta e Paola Schwizer “Governance 2.0. Stili di vigilanza, buona governance e cultura dei rischi per la finanza di domani”.
  • In DICIAMO LA NOSTRA, l’intervistato è Pietro Manzonetto che, rispondendo alle nostre domande, ha analizzato tutte le precedenti interviste comparandole e valutandole nel loro insieme. Ciò gli ha consentito di tracciare un quadro interessante dello stadio in cui si trova attualmente la Corporate governance in Italia.

Osservatorio EGO

A conclusione di questa breve presentazione del numero, segnaliamo che nel Sito Ned sono usciti due nuovi Supplementi EGO: il N. 2 nel novembre 2014 e il N. 3, il 16 dicembre scorso.

Il Supplemento N.2 che illustra l’indagine sul grado di novità delle informazioni contenute nelle Relazioni sul governo societario pubblicate da un campione di società italiane quotate. Si tratta di un’estensione della precedente analisi rivolta alle sole banche italiane quotate (Supplemento EGO n.1 – gennaio 2014).

Il Supplemento N.3 che fotografa i principali cambiamenti intervenuti nei boards delle banche quotate. In proposito, invitiamo anche alla lettura dell’articolo scritto a quattro mani da Paola Schwizer e Maria Luisa Di Battista contenuto nel sito NED di approfondimento alla voce “Dicono di noi”.

Per accedere all’Osservatorio EGO, cliccare qui sopra dove previsto nella testata.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Enrico Colombi, direttore responsabile ([email protected])


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