Sostenibilità o solo greenwashing?
E.R.M.E.S. S.r.l., la start-up universitaria della Sapienza–Università di Roma ha realizzato una ricerca che prende in esame i bilanci del 2022 di 40 società quotate appartenenti al FTSE 40 MIB
Getty ImagesÈ possibile capire se una società ha preso sul serio il tema della sostenibilità o sta solo utilizzando tecniche di greenwashing? A questa domanda ha cercato di rispondere la ricerca pubblicata a novembre del 2023, da E.R.M.E.S. S.r.l., la start-up universitaria della Sapienza – Università di Roma. La ricerca ha preso in esame i bilanci del 2022 di 40 società quotate appartenenti al FTSE 40 MIB, è già previsto che venga ripetuta nel 2024, e poi ampliata ad altri paesi, a cominciare dalla Francia.
Questione di allineamento
Se l’azienda ritiene che la sostenibilità abbia un valore strategico, il ceo deve essere incentivato a raggiungere questo tipo di obiettivi. Basandosi su questa ipotesi lo studio ha quindi cercato di misurare il grado di allineamento tra l’incentivazione del ceo e la realizzazione di obiettivi di sostenibilità del piano industriale, verificando il peso dei parametri ESG sulla remunerazione variabile di breve e lungo termine del ceo. L’analisi è stata condotta studiando le metriche e i KPI di breve e lungo periodo contenuti nel piano industriale e poi confrontandoli con quelli approvati nelle politiche di remunerazione. Il grado di allineamento tra obiettivi ESG del piano di remunerazione e piano industriale è misurato dal rapporto tra il numero di KPI presenti nei due documenti. I risultati sono stati riportati su una matrice a quattro quadranti dove sulle ascisse si trova il grado di allineamento e sulle ordinate il peso ESG sulla remunerazione variabile, classificando le aziende in quattro tipi. I sustainability leader, i laggards, i follwers, e i potentials. Infine, i risultati di ogni azienda sono stati aggregati in cinque categorie: Consumer Discretionary, Energy & Utilities, Financials, Healthcare e Industrials & Technology. In questo modo si è cercato di individuare le tendenze più significative per ogni settore.
Energy&Utilities le più virtuose
Il lavoro ha messo in evidenza che le società più virtuose, in termini di coerenza tra piani e remunerazione, sono quelle del settore Energy & Utilities, le più esposte ai problemi posti dalla transizione energetica. Le peggiori, invece, sono risultate essere quelle dei settori Consumer Discretionary e Healthcare. La metodologia messa a punto dai ricercatori di E.R.M.E.S. costituisce un valido supporto per i consigli di amministrazione per verificare l’impegno reale sui temi ESG e la sua integrazione non solo nella strategia, ma anche nella sua implementazione. Inoltre, se fosse adottata come standard, faciliterebbe il confronto sia tra aziende dello stesso comparto che intersettoriale, creando quella trasparenza su questo tema che ora manca.
La sostenibilità sta velocemente perdendo il valore declaratorio e diventando sempre più un fatto sostanziale. Gli investitori e le ONG sono tra gli attori più attenti queste problematiche, e i più coinvolti nell’attività di engagemnet. Dalla loro opinione dipendono, in larga misura, i finanziamenti e la reputazione della società, e la coerenza tra ciò che si dice e ciò che si fa e la chiave della credibilità. L’interesse degli stakeholders sta crescendo di pari passo all’introduzione di norme che la pongono a tutti gli effetti sullo stesso piano dell’informativa finanziaria, e quindi parte fondamentale dei temi al centro dell’attività del consiglio di amministrazione. Gli amministratori, da sempre formati e sensibili sui temi economici, dovranno acquisire approfondite competenze anche su questi argomenti.