Sostenibilità, cybersicurezza e modelli di governance al centro-La Voce sempre più ricca
Nei primi sette mesi dell'anno Nedcommunity ha fornito agli associati spunti di riflessione e confronto attraverso incontri, webinar e documenti prodotti dai Reflection Group e dai Chapters, per un aggiornamento e miglioramento continuo. Lo stesso spirito che in autunno darà una nuova veste alla Voce degli Indipendenti: dai vostri feedback, sempre più spazio a notizie e approfondimenti
Getty ImagesSiamo al giro di boa di un anno caratterizzato dal rapido susseguirsi di provvedimenti normativi e di grandi e importanti appuntamenti come le elezioni europee. Anche se è presto per fare un bilancio definitivo, di certo è possibile iniziare a trarre conclusioni importanti per il lavoro di chi, come noi, dedica tempo e passione al tema del buon governo societario.
Poche settimane fa, a fine giugno, è stato approvato in via preliminare il decreto di recepimento della Direttiva UE 2022/2464, la cosiddetta CSRD (Corporate sustainability reporting directive), che amplia significativamente il numero di imprese obbligate a redigere un bilancio di sostenibilità e che introduce novità sostanziali nella modalità e nei contenuti della rendicontazione, dall’introduzione di un unico standard di rendicontazione europeo (ESRS) alla doppia materialità, dalla governance della sostenibilità all’estensione a tutta la catena del valore.
Secondo alcuni calcoli quasi 50mila aziende in tutto il Vecchio Continente dovranno essere pronte al reporting di sostenibilità previsto dalla direttiva che manderà in pensione l’attuale NFRD (Non-financial reporting directive) applicata “soltanto” a 11.700 aziende. Gli occhi, poi, sono ovviamente puntati sulla nuova legislatura europea che, come ha dichiarato la Presidente Von der Leyen appena riconfermata, proseguirà sulla strada della transizione verde. Di questi argomenti si è molto discusso sia qui sulla Voce sia nel corso dei nostri incontri. L’ultimo in ordine di tempo è del 10 luglio.
Altro grande tema normativo, che si è affermato nel primo semestre e che sicuramente sarà oggetto di grandi dibattiti nel secondo, è quello della Legge Capitali e delle modifiche ai meccanismi di governance – dalle modalità di tenuta delle assemblee alla lista del CdA. Ne riparleremo in autunno con qualche dato sulle probabili discussioni settembrine del MEF.
Scenari e aspettative di tutto rispetto anche per l’altro grande tema che promette di rivoluzionare non soltanto la corporate governance ma anche la nostra stessa vita quotidiana. Ci riferiamo all’Intelligenza artificiale, non a caso al centro del keynote speech della nostra assemblea generale, appuntamento quanto mai importante quest’anno in cui ricorre il ventesimo anniversario di fondazione di Nedcommunity. Arduo riassumere questo tema in poche righe ma, se di certo tale tecnologia può rappresentare uno strumento in grado di aiutare e sostenere il nostro lavoro, imprimendo una forte accelerazione a tutte le attività ripetitive, d’altro canto non possiamo nascondere le preoccupazioni legate ai rischi che potranno e dovranno essere adeguatamente gestiti da un CdA dotato di tutte le competenze del caso. Pericoli che rientrano nel più vasto ambito dei cyber-rischi e che ci spingono ad esaminare con attenzione e competenza il mondo della tecnologia. Il progetto di agenda digitale, coordinato da Piercarlo Gera, nasce proprio dalla consapevolezza che anche su un tema apparentemente così tecnico il cda, assieme ai consiglieri non esecutivi e indipendenti, è chiamato a svolgere un ruolo da protagonista.
Un punto questo che mi consente di introdurre altri due aspetti centrali per Nedcommunity. Il primo, la formazione, uno dei pilastri portanti della nostra attività che, con la nascita di NEDValue, presieduta da Marco Giorgino e lo sviluppo delle attività di ricerca e studio, supportato anche da enti e istituzioni esterne, accrescerà, ottimizzandola, l’offerta didattica dell’Academy.
Il secondo aspetto di rilievo, su cui ci siamo soffermati più volte in questi mesi, è la diffusione di una buona cultura della gestione dei rischi. Untema trasversale a cui porre la dovuta attenzione, anche in considerazione dei passi avanti che il sistema è chiamato a compiere in questo delicato ambito. Ne è esempio un dato evidenziato nel corso di un nostro convegno: solo il 58% delle imprese è dotato di una funzione di risk management e in oltre un terzo delle aziende il responsabile non è un C-level. Numeri che devono farci riflettere sulla necessità di stare al passo con il cambiamento.
In Nedcommunity lo sappiamo bene: fedeli da venti anni ai nostri principi, siamo comunque stati in grado di modificare la prospettiva da cui osservare le tematiche più rilevanti del momento e gli strumenti da adottare per il confronto, lo studio, la ricerca e l’applicazione pratica, consapevoli che il mondo cambia, obbligandoci a stare al passo.
E dal prossimo autunno anche la Voce degli Indipendenti assumerà una nuova veste, rinnovandosi, al passo con i tempi. Il magazine si presenterà in una forma più snella e con una frequenza meno serrata per dare ancora maggiore spazio e profondità alle notizie e ai contributi garantendo al contempo una maggiore partecipazione a chi voglia fornire il proprio punto di vista anche esterno all’associazione. Non mi rimane che augurarvi buona lettura!