Rassegna stampa

Pierdicchi: la lista del cda è una pratica da replicare

2021-10-15 Mf

Mf intervista il presidente di Nedcommunity, Maria Pierdicchi, come esperta di governace su alcuni temi emersi nel corso della vicenda Generali/Mediobanca. La diatriba che si è aperta per il rinnovo del consiglio di amministrazione del Leone di Trieste e le richieste di modifica per lo statuto di Piazzetta Cuccia, “hanno aperto importanti elementi di discussione, che hanno focalizzato l’attenzione sull’importanza di un’indipendenza sostanziale e non solo formale dei consiglieri”.

Proprio sulla figura dei ned il presidente sottolinea che “ci sono già una serie di norme e di presidi a tutela. È previsto, per esempio, che il consiglio valuti l’indipendenza degli amministratori alla nomina, e anche durante il mandato, e ci sono poi le autorità di controllo, da Banca d’Italia alla Bce, che possono intervenire con analisi di fit and proper, chiamando in campo presidente e comitato nomine. Gli strumenti di intervento, in caso di ambiguità, non mancano quindi ma le norme devono essere ben applicate. L’indipendenza deve essere di sostanza. Gli amministratori devono poter agire con autonomia di giudizio nell’interesse esclusivo della società, e con competenza. Non è sempre facile conciliare le due cose, specie in questo momento in cui, a causa della pandemia, le sfide per le imprese sono maggiori, con l’emergere di nuovi rischi. Individuare il giusto mix di competenze, disponibilità e indipendenza non è facile, considerate anche le norme di interlocking e i limiti al cumulo delle cariche nelle società”.

Sull’ipotesi di presentazione di una lista ulteriore a quella del cda in vista del rinnovo degli organi di Generali “si tratta ovviamente di un modello che funziona meglio in caso di azionariato diffuso, ma in ogni caso è una best practice. Chi meglio del consiglio uscente conosce le criticità e le sfide future per la società? Anche in questo caso servono ovviamente dei presidi per evitare il rischio di autoreferenzialità”.

Infine sull’ipotesi di modifica dello statuto di Mediobanca per eliminare il vincolo di tre consiglieri dirigenti del gruppo e aumentare il peso delle minoranze, con un posto riservato agli istituzionali, Pierdicchi ribadisce che “sono modifiche che vanno proprio nella direzione di ridurre l’autoreferenzialità del board e che Mediobanca sembrava già intenzionata ad introdurre. Novità positive come quella che garantisce un posto agli istituzionali in consiglio di amministrazione”. 

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