Editoriale

Parti correlate: una battaglia vinta

Alla vigilia di chiudere questo terzo numero della nuova rivista online, ci giunge la bella notizia: la Consob ha varato il nuovo regolamento sulle “parti correlate” in cui viene sancito un ruolo importante per gli indipendenti. Possiamo considerarlo un evento di portata epocale. 
Il regolamento dell’organo di vigilanza sui mercati richiede “maggior trasparenza nelle operazioni e rafforzamento del ruolo degli amministratori indipendenti nelle operazioni di maggior rilevanza con parti correlate”. Sono questi i punti cardine delle regole prescritte per le operazioni delle società quotate e degli emittenti di azioni diffuse presso “soggetti in potenziale conflitto d’interesse”, comprendenti gli azionisti di riferimento o controllo, amministratori, sindaci e alti dirigenti, inclusi i loro stretti familiari. 
L’obiettivo è di “rafforzare la tutela degli azionisti di minoranza e degli altri portatori di interessi” attraverso il contrasto di abusi che possono scaturire dalle operazioni in potenziale conflitto d’interesse effettuate con parti correlate. Il nuovo regolamento Consob tutela gli azionisti soprattutto in presenza delle operazioni di maggior rilevanza identificate sulla base del superamento della soglia del 5% di almeno uno tra più parametri (capitalizzazione di borsa o patrimonio netto, attivo totale, passività totali). La soglia scende al 2,5% per le controllate di un’altra società quotata. La novità importante è che, per la Consob, “gli amministratori indipendenti devono essere coinvolti nelle trattative, ricevendo un ampio e tempestivo flusso di informazioni e avendo la possibilità di chiedere chiarimenti e formulare osservazioni agli esecutivi “. Tutto ciò per evitare che si agisca a danno degli azionisti di minoranza. 
La Presidente Rosalba Casiraghi si è battuta con notevole grinta sulla stampa nazionale per tutto il trimestre passato, fin da quando abbiamo aperto il dibattito sull’ultima versione del testo Consob presentata il 3 agosto dell’anno scorso (cfr. Editoriale del n.2 della rivista). Oggi il suo commento è il seguente: “il regolamento è il risultato positivo di una serie di confronti e compromessi tra i vari attori e la Consob. Tuttavia è un peccato che, a differenza della bozza iniziale, non vengano considerate parti correlate tutti gli aderenti a un patto di sindacato, ma solo coloro che sul patto hanno una influenza notevole”. Sulla definizione di questa “influenza notevole” si discuterà certamente a lungo. Intanto ben 16 delle 22 correlate quotate dovranno aumentare il numero di indipendenti in CdA. 
Una vittoria, comunque, “non mutilata”, anche se ci sono ancora alcuni commentatori “terzisti” (o interessati?) che rispolverano la battuta di Guido Rossi sui “financial gigolò”. Il Sole 24ore, dando la notizia del nuovo regolamento, scriveva il 13 marzo scorso che ora si vedrà di che pasta sono fatti gli indipendenti: il successo della regolamentazione dipenderà anche dalla concreta attuazione delle nuove norme che riposa soprattutto sui comportamenti di coloro che sono chiamati a vigilare sulle transazioni a rischio di conflitto. “Se gli indipendenti faranno con serietà il loro lavoro, accrediteranno definitivamente il loro ruolo nella governance societaria. E la trasparenza ne trarrà vantaggio”  
Valeva la pena condurre questa battaglia. 

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