Le solite note (dolenti) nei cda
2022-01-10 EconomyEconomy riporta che in ogni consiglio di amministrazione di società quotata, ci sono in media almeno due consiglieri che siedono anche in altri Cda. Ma se si tratta di consigliere, almeno una su tre sono interlockers: degli amministratori che ricoprono da 3 a 5 incarichi, due su tre sono donne. Non è collezionismo di poltrone, e neppure un caso. Così come non è un caso se dopo il 2012 è aumentata in media la quota di membri con un diploma di laurea e studi di specializzazione post-universitari, si è lievemente ridotta l’età media ed è aumentata la diversificazione del background professionale dei consiglieri. «Alla legge 120/2011 va riconosciuto il grande merito di aver cambiato totalmente il volto nei Cda delle quotate e partecipate, portando una rivoluzione copernicana», spiega a Economy Florinda Scicolone, giurista d’impresa e membro della Fondazione Marisa Bellisario, promotrice, insieme all’on. Cristina Rossello, dell’evento che lo scorso 12 novembre alla Camera dei Deputati ha celebrato il decennale della legge Golfo- Mosca.
Sara Biglieri, partner dello studio legale Dentons, sottolinea che a parte l’esperienza sul campo, gli strumenti per acquisire specifiche competenze non mancano: «L’offerta è ampia: abbiamo i corsi di Aisca, di Valore D, che opera anche attraverso l’associazione European Women on Boards, ma anche quelli di Assogestioni e Nedcommunity, l’associazione italiana degli amministratori non esecutivi e indipendenti».