Le autorità di vigilanza in prima linea per la sostenibilità nelle Pmi
Il Tavolo di coordinamento promosso da Mef ha realizzato una "guida" per le aziende più piccole affinché sviluppino la finanza sostenibile e colmino il divario informativo principale ostacolo all'ottenimento di credito, fondi o garanzie. Citati i Principi di corporate governance di Nedcommunity
Getty ImagesLa crescente rilevanza delle questioni ambientali, sociali e di governance (fattori ESG) ha portato le autorità di regolamentazione e supervisione operanti nel sistema economico e finanziario italiano, fra cui Banca d’Italia, Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef), Consob (Commissione nazionale per le società e borsa) e Ivass (Istituto per la vigilanza per le assicurazioni), a curare la promozione di iniziative diverse, volte in particolare a favorire lo sviluppo della finanza sostenibile.
Una di esse, che vede nel ruolo di promotore il Ministero dell’Economia e delle Finanze, è il “Tavolo di coordinamento sulla finanza sostenibile” del quale fanno parte oltre al MEF, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, la Banca d’Italia, la Consob, l’Ivass e la Covip (Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione).
Lo scopo del Tavolo, tenuto conto degli obiettivi del Green Deal europeo e delle varie iniziative similari in corso, è proprio quello di promuovere la sostenibilità finanziaria delle imprese, in particolare delle PMI. Il documento di recente prodotto, la cui versione finale recepisce le revisioni conseguenti alla consultazione, è uno strumento pensato proprio per supportare le imprese di minor dimensione, ossia le PMI.
Tali soggetti, infatti, ricoprono un ruolo centrale nella transizione, per la loro numerosità e presenza capillare nel tessuto produttivo italiano. Le stesse, tuttavia, rispetto alle aziende di maggior dimensione, soffrono di un più ampio divario informativo e organizzativo proprio su questi temi.
Diventa quindi determinante poter fornire loro uno strumento operativo che consenta di colmare il divario informativo e di disporre di quelle informazioni utili per ottenere credito, fondi pubblici e garanzie, o anche solo per potersi interfacciare con banche e altri intermediari finanziari con la contezza del proprio ruolo e del supporto necessario per favorire una transizione verso le pratiche più sostenibili.
Il paper di Nedcommunity
Il documento evidenzia i punti di attenzione e consente a quelle PMI che intendano compiere progressi in materia di sostenibilità, di identificare i passaggi di un percorso, che certamente implica oneri, ma rappresenta anche un punto di forza, utile per colmare lacune conoscitive, ma soprattutto per accrescere la competitività dell’impresa, migliorando l’accesso ai finanziamenti.
Il documento dà evidenza della sintesi delle informazioni richieste dalle banche in base alla normativa in materia di rendicontazione e di gestione dei rischi ESG e nella sua versione definitiva, fra l’altro, pone maggiore rilevanza sulla governance – ossia sul modo in cui le imprese sono dirette e controllate – elemento da sempre fondamentale per la sostenibilità dinamica delle imprese.
Viene infatti richiesto alle imprese di descrivere la loro struttura organizzativa, anche mediante una rappresentazione grafica (es. organigramma aziendale) e di dare evidenza dei vari ruoli e responsabilità aziendali, incluse le figure aziendali incaricate di gestire le questioni di sostenibilità all’interno dell’impresa. All’uopo il documento fa espresso riferimento ai Principi di Corporate Governance individuati da Nedcommunity nel paper “Linee guida e principi di corporate governance applicabili alle società non quotate” (www. nedcommunity.com) e tratti dai Principi europei definiti da ECODA, la Confederazione europea delle associazioni di amministratori indipendenti di cui NedCommunity è parte.
La buona governance non rappresenta più solo un elemento necessario per migliorare le performance delle imprese, diventa ora un elemento di attenzione ed un requisito per accedere al mercato delle risorse finanziarie, o migliorare il costo di approvvigionamento. Le banche, infatti, a differenza del passato, non limitano la loro analisi ai soli parametri economico-finanziari tradizionali, considerano la qualità della governance aziendale un indicatore chiave per il credito. Solo una governance efficace potrà infatti offrire quella garanzia di continuità, adattabilità e sostenibilità, necessaria alle PMI per migliorare la propria affidabilità verso il sistema bancario e del credito.