Il presidente del board: il leader che sintetizza e incarna le istanze di tutti
Spesso considerata una figura istituzionale il cui ruolo si limita a quello di semplice garante del buon andamento dei lavori, il presidente può e deve svolgere una funzione centrale. Vediamo come
Getty Images“Salvo diversa previsione dello statuto, il presidente convoca il consiglio di amministrazione, ne fissa l’ordine del giorno, ne coordina i lavori e provvede affinché adeguate informazioni sulle materie iscritte all’ordine del giorno vengano fornite a tutti i consiglieri.” Questo è quanto recita il 2381 del c.c. la definirei la parte “hard“ del ruolo ma dietro questa definizione “asciutta“ ci sono tutta una serie di soft factors che secondo me qualificano il ruolo di un Presidente di CdA.
Sostanza oltre la forma
Il ruolo del Presidente non è un ruolo formale ma altamente sostanziale anche se non provvisto di deleghe operative. La cura nella preparazione delle adunanze, di concerto con il Segretario a supporto delle decisioni che il Consiglio dovrà prendere, è molto importante ma altrettanto importanti sono i rapporti con gli azionisti, col management, con le funzioni di controllo ed ovviamente con consiglieri e collegio sindacale. Se mi passate un paragone musicale il Presidente lo si può paragonare ad un direttore d’orchestra che prima di dirigere deve essere certo che gli strumenti dei musicisti siano tutti accordati. Come accertarsene: con il dialogo la cura dei rapporti personali. Il sollecitare anche a beneficio dei consiglieri il loro contatto col management e in consiglio avvalendosi delle loro competenze specifiche per allargare il dibattito sollecitando quando necessario un loro parere sul tema in discussione ponendo enfasi ed accento su tematiche cruciali, o viceversa, contenendo il dibattito ove realmente non significativo o strategico per l’azienda.
Sulla composizione del Consiglio vorrei spendere una parola in più. In un rapporto con gli azionisti che lo indicheranno o che l’hanno indicato, a mio avviso il Presidente deve sottolineare che perché il Consiglio possa dare adeguata contributo allo scopo sociale e a supporto del management in un mondo in forte evoluzione su molti fronti, la nomina dei consiglieri deve essere il più possibile coerente con le nuove competenze che il mondo attuale ci chiede a tutela e successo dell’azienda. Cito ad esempio: IT, cyber, ESG che impongono al Consiglio di essere in grado di valutarne i riflessi operativi e di responsabilità sia a livello di CdA che di azienda.
Ma non solo. Frequento consigli di amministrazione ormai da mezzo secolo e l’esperienza mi rafforza il concetto del fondamentale “melting” delle professionalità come valore aggiunto per un costruttivo dibattito utile a suggerire le migliori e più opportune decisioni di un “Board “. Tanti anni fa vedevo la maggior parte dei consiglieri di amministrazione provenienti dal mondo della professione legale o dal mondo dei commercialisti.
Un direttore d’orchestra
Credo che queste scelte fossero dettate dal fatto che si considerava il consiglio di amministrazione l’organo che dovesse soprattutto interessarsi a tematica relative alle incombenze legali e fiscali dell’azienda nello sviluppo della sua attività quindi più ad un ruolo formale e del rispetto delle regole. Non era molto usuale dibattere strategie e azioni conseguenti che, invece, erano considerate patrimoni di chi aveva i ruoli operativi. Non dimentichiamo che questi professionisti spesso consulenti anche dell’azienda rappresentavano anche un conflitto di interessi che oggi mi auguro si verifichi sempre meno. Col tempo si è invece capito quanto fondamentale fosse inserire culture manageriali e professionali nei Board anche di altri settori per creare un ricco dibattito sulla parte strategica avvalendosi anche del “lateral thinking“ di esperienze diverse e complementari.
Bene al Presidente nel suo ruolo di direttore d’orchestra il compito di far suonare gli strumenti nella maniera più efficiente possibile. In più, sui nuovi temi che l’evoluzione socioeconomica propone, il Presidente propone sessioni di “induction” che in certe industries sono richieste anche dai regolatori per ottimizzare la funzione consiliare. Certo l’impegno dedicato alla gestione del consiglio richiede al Presidente ed ovviamente ai consiglieri sempre più tempo da dedicare ed impegno professionale.
Prima di concludere questa panoramica sul ruolo del Presidente del Cda, tra i fattori soft mi piace ricordare come elemento molto importante il ruolo del Presidente nel favorire le relazioni tra i Consiglieri, Collegio Sindacale e Managers per costruire quel senso di amicizia professionale utile a creare spirito di squadra e partecipazione attiva agli obbiettivi aziendali.