Approfondimenti

Diciamo la nostra

Qual'è, secondo lei, il livello della governance in Italia rispetto agli altri paesi europei aderenti a ecoDA? Siamo soliti dire in Italia che siamo indietro, che gli altri Paesi sono più avanti di noi. E' con soddisfazione che invece ritengo che il

Questa rubrica promossa dalla Presidenza intende alimentare un dialogo costruttivo con gli Associati che desiderano dare il loro contributo di idee, suggerimenti e critiche per la crescita della Comunità.

In questo numero ospitiamo l’intervista ad Anna Chiara Svelto (*) che ringraziamo per aver accettato di rispondere alle nostre domande.

L’intervista

Qual’è, secondo lei, il livello della governance in Italia rispetto agli altri paesi europei aderenti a ecoDA?

Siamo soliti dire in Italia che siamo indietro, che gli altri Paesi sono più avanti di noi. E’ con soddisfazione che invece ritengo che il sistema di Corporate Governance in Italia sia avanzato e in linea con le best practices.

Il Comitato sulla Corporate Governance ha fatto un cammino di eccellenza costruendo, mattone su mattone, un sistema efficiente.
Si tratta di un percorso non eterodiretto dalla regolamentazione ma concepito nella autodisciplina.
Ogni Società con il comply or explain può creare il proprio Sistema di Governance. Ciò spinge le Società che ci credono di più ad un continuo miglioramento, sperimentando passo dopo passo istituti nuovi e idee creative .
Se si pensa al percorso fatto dal 2000 (data di emanazione della prima versione del Codice di Autodisciplina) ad oggi, sembra impossibile.
I Comitati endoconsiliari, di cui agli albori non si comprendevano ruolo e attività, costituiscono ormai il cuore pulsante dei CdA.
L’amministratore indipendente (su cui un compianto autore Maestro di diritto societario si interrogava “indipendente da chi? da cosa?“) svolge un ruolo centrale nella dinamica consiliare.
Insomma, non mi pare che abbiamo molto da invidiare al Codice del Regno Unito di ben più antico lignaggio.

Altro aspetto che differenzia l’Italia rispetto a molti Paesi europei è l’estrema trasparenza dei documenti societari (e ciò lo dobbiamo anche alla regolamentazione).
Provate a valutare un testo di Relazione di Corporate Governance in siti web di societa italiane, tedesche, inglesi. Dove trovate più informazioni, più documenti?

Cosa non va nella CG in Italia?

Più che un tema italiano, ritengo che questo sia un tema di cosa non va in generale nella CG. Penso che alcune volta la si utilizzi come orpello, come macchina di marketing (anche se in parte va bene pure quest’ultimo aspetto). Ciò che voglio dire è che, al di là di quanto scritto ed elaborato nelle Relazioni, bisogna crederci e soprattutto chi ha un ruolo di amministratore indipendente deve crederci.
Le regole non devono essere solo rispettate, vanno comprese nella loro ratio intrinseca e poi vanno messe in pratica. L’obbligo dei Consiglieri di agire informati costituisce un gran fardello per le Società che devono attrezzarsi per fornire con congruo anticipo un completo set informativo di quanto si andrà a deliberare in Consiglio, ma anche un onere gravoso per i Consiglieri che devono leggere, comprendere la documentazione, riflettere e contribuire con il proprio punto di vista in Consiglio ad una discussione proficua e collaborativa.

Sembra banale ma, senza questo, tutto il resto non può essere costruito. Il lavoro del Consigliere in generale, e soprattutto quello indipendente, non si riduce alla partecipazione alle riunioni. La maggior parte del lavoro lo si deve fare prima, altrimenti diventa un ruolo sterile, un po’ fine a se stesso.
Non dico che ciò non sia stato compreso nella CG in Italia, però ulteriori passi in tal senso andrebbero fatti proprio dai Consiglieri.

Cosa si aspetta da Nedcommunity e cosa suggerisce?

Mi aspetto ciò che si sta già facendo.
Nedcommunity rappresenta un punto di incontro, di riflessione comune, di approfondimento di temi che aiutano il consigliere ma anche la Comunità in generale a comprendere i temi più importanti da approfondire. Il confronto continuo tra i consiglieri aiuta a sviluppare i convincimenti che poi ciascuno nella sua indipendenza di giudizio porterà nell’ambito dei dibattiti consiliari.
Suggerisco quindi che si continui cosi in un percorso volto ad approfondire le tematiche più scottanti sui tavoli dei Board (Piano di successione, Cybersecurity, Digitalizzazione e Innovazione, per citarne alcuni) in modo tale che la nostra voce sia sempre più autorevole ed ascoltata.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

(*) Anna Chiara Svelto, associata Nedcommunity, è consigliere di amministrazione indipendente di Enel S.p. A. e ASTM S.p.A.. Avvocato, ha maturato nella sua esperienza in multinazionali industriali (Edison, Shell , Pirelli) e successivamente in ambito bancario (quale Chief Legal and Corporate Affairs Officer di Ubi Banca) una profonda conoscenza del diritto societario e della Corporate Governance a livello nazionale e internazionale (è membro del Business Ethics Committe di International Corporate Governance Network). ( [email protected])

Le precedenti interviste sono state fatte ai seguenti associati Ned:

Gianmaria Gros Pietro _luglio 2010 (N° 4);
Giovanni Maria Garegnani _ottobre 2010 (N° 5);
Carolyn Dittmeier _gennaio 2011 (N°6);
Mario Noera _aprile 2011 (N°7);
Maria Luisa Di Battista _luglio 2011 (N° 8);
Ferruccio Carminati _ottobre 2011 (N° 9);
Salvatore Maccarone _gennaio 2012 (N° 10);
Giancarlo Pagliarini _luglio 2012 (N° 12);
Marco Cecchi de’ Rossi _ottobre 2012 (N° 13);
Alberto Battecca _gennaio 2013 (N° 14);
Roberto Cravero _aprile 2013 (N° 15);
Marco Rescigno _luglio 2013 (N° 16);
Elisabetta Magistretti _ottobre 2013 (N° 17);
Marco Onado _febbraio 2014 (N° 18);
Enrico Maria Bignami _maggio 2014 (N° 19);
Laura Iris Ferro _luglio 2014 (N° 20);
Elisabetta Oliveri _novembre 2014 (N° 21);
Piero Manzonetto _febbraio 2015 (N° 22);
Ferdinando Superti Furga _maggio 2015 (N° 23);
Karina Litvack _maggio 2016 (N° 27).


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