Cda più attenti a strategie di lungo periodo
2021-02-13 Il Sole 24 Ore PlusIl Sole 24 Plus, in questo pezzo del 13 febbraio, si occupa del terzo step della survey sull’impatto esercitato dal Covid-19 sui board delle aziende italiane. Il settimanale del Sole 24 Ore mette in evidenza che i cda cominciano a pensare in termini di strategia anche se non sempre questa viene declinata come attenzione nei confronti delle tematiche Esg, che sono in realtà i punti focali di qualsiasi pianificazione di lungo termine.
La pulse survey ideata e condotta dal Reflection Group “Board e Sostenibilità – Un nuovo modello di leadership per il Consigliere di Amministrazione”, di Nedcommunity in cooperazione con Valore D/InTheBoardroom mette in evidenza come l’81,5% dei rispondenti (in crescita rispetto al 72% registrato in relazione ai risultati del periodo maggio/luglio 2020) ha dichiarato che, nel periodo metà luglio e metà di novembre 2020, il Cda di cui fanno parte ha condotto una qualche attività in relazione alla strategia. Scende, però, a circa il 40% la quota di coloro che dichiarano di avere svolto in tale contesto attività finalizzate a rivedere la strategia per prevedere una svolta sostenibile del business.
La testata finanziaria intervista Livia Piermattei, coordinatore del Reflection Group Nedcommunity su Board e sostenibilità che dichiara: “Nelle precedenti versioni della survery avevamo rilevato una focalizzazione sul breve periodo. Dall’ultima tornata della ricerca, emerge che i Cda stanno finalmente iniziando a orientare i ragionamenti su una prospettiva di medio lungo periodo. Non sembra però così chiaro ai Cda quanto una definizione stessa di strategia di lungo periodo sia connesso il concetto di svolta sostenibile del business. Strategia e svolta sostenibile del business sono la stessa cosa”. Nel pezzo trova spazio anche il commento di Valentina Zadra, responsabile del progetto di ricerca: “Da tempo comincia a farsi largo un’attenzione non solo agli azionisti, ma a tutti gli stakeholders, per dare alla società l’assetto di un ente che non produca solo profitto, ma che contribuisca al tessuto sociale in cui si inserisce. All’interno della nostra analisi non emerge ancora con molta evidenza questo tema. Il concetto di purpose forse è ancora fuori dagli orizzonti dei Cda che appaiono focalizzati sulla gestione del presente. Eppure dei segnali si colgono con la creazione delle B Corp, le società benefit, che stanno superando il classico paradigma di società concentrata solo sui propri azionisti”.