Assemblee a porte chiuse a rischio di irregolarità
2020-03-28 Il Sole 24 Ore PlusIl Sole 24 Plus in questo articolo del 28 marzo si occupa del Dl 18 del 18 marzo 2018 che ha provveduto non solo a dare maggiore elasticità sui tempi delle assemblee, ma ha dettato anche le regole per lo svolgimento senza la partecipazione fisica degli azionisti, in omaggio al principio del distanziamento sociale.
Il tema è approfondito da Romina Guglielmetti, avvocato e componente del consiglio direttivo di Nedcommunity: «Molti emittenti (su mercati regolamentati o deregolamentati, oppure diffusi) non dispongono di strumenti idonei a consentire l’effettivo esercizio del voto a distanza, che implica il ricorso a dispositivi finora poco diffusi nella pratica. Senza contare che la concentrazione delle deleghe di voto a un solo rappresentante designato comporta il rischio che, in caso di suo impedimento, le assemblee non potrebbero essere regolarmente tenute. Anche se si potrebbero introdurre clausole di flessibilità per salvaguardare le assemblee nel caso in cui ciò si verificasse».
Ci sono poi una serie di altre questioni pratiche da risolvere. Da giovedì – per venire incontro a queste esigenze – sul sito di Assonime è disponibile una raccolta di domande e risposte per aiutare a risolvere i dubbi che si possono presentare. «Le prossime assemblee risentiranno della situazione di emergenza che sta vivendo il Paese – conclude Guglielmetti -. Il confronto assembleare sarà inevitabilmente drasticamente limitato e non è escluso l’insorgere ex post di controversie sulla regolarità delle assemblee, che potrebbero impattare sulla validità di delibere essenziali per il regolare svolgimento dell’attività sociale, come le nomine degli organi sociali, l’approvazione dei bilanci e delle politiche di remunerazione».