Punti di vista

Voci da twitter: Governance e leadership nelle aziende, cosa ci insegna lo #sport?

Nelle imprese come nello sport, per far esprimere al meglio il potenziale delle persone è importante definire in modo chiaro obiettivi, fornire risorse adeguate e la giusta motivazione

Darsi un obiettivo e cercare di raggiungerlo nel rispetto delle regole del gioco e del sacrificio degli avversari. Queste sono alcune delle cose che lo sport ci insegna e di cui si parla anche su Twitter. Nel periodo compreso fra il 30 Novembre 2021 e il 6 Dicembre 2021, sono 10.375 “cinguettii” effettuati in Italia in cui viene usata la parola “sport”. Anche se in assoluto il peso dei valori sportivi nelle conversazioni è nel complesso basso, quelli più frequentemente citati sono (Hits x 10.000):

  • Emozione/i: 5,124
  • Impegno / Sacrificio: 1,328
  • Collaborazione: 1,139
  • Integrazione / Appartenenza: 0,57
  • Etica: 0,38

Esistono dei punti in comune fra lo sport, ed i suoi valori, e l’attività di chi deve guidare un’impresa e di chi deve costruire e far funzionare gruppi di lavoro? Quali sono le analogie tra allenatori e leader aziendali? Un bravo allenatore deve prima di tutto individuare le criticità dei singoli o del gruppo e poi deve intervenire per limitarle o eliminarle. In questo processo, l’aspetto psicologico è fondamentale per far esprimere al singolo e/o alla squadra tutto il potenziale. Nel caso delle imprese, cosa significa allenarsi e cosa ci si attende dai leader per far esprimere al meglio il potenziale delle persone? Definire in modo chiaro obiettivi sfidanti, fornire le risorse per raggiungerli e motivare al loro raggiungimento.

Definire in modo chiaro obiettivi sfidanti

Per una competizione sportiva, l’obiettivo chiaro e sfidante per l’atleta / gli atleti è piuttosto semplice: vincere. Tuttavia, mentre le sfide sportive sono a somma zero (uno vince e l’altro perde), nel mondo delle imprese ciò non è necessariamente vero e si fa riferimento alla creazione sostenibile di valore. Ma questo cosa significa nel concreto? Quali sono le doti che consentono ad un leader di declinare la creazione di valore, in maniera chiara e sfidante, tra le varie parti dell’organizzazione, a livello sia di team sia di singoli?  Pur riconoscendo che non può applicare un approccio “one size fits all”, sono certamente d’aiuto l’autorevolezza e la capacità di dare un senso ed un giusto contesto agli obiettivi che l’impresa si pone.

Fornire le risorse per il raggiungimento degli obiettivi

Gestire un gruppo significa fare in modo che il risultato dello sforzo collettivo sia superiore a quello rinvenibile dalla semplice somma degli sforzi individuali. Proprio come un allenatore, un leader deve saper individuare le aree di miglioramento, definire interventi di sviluppo e creare il contesto giusto per generare motivazione (estrinseca) e per far esprimere al massimo il potenziale delle persone. Questa espressione ovviamente dipende anche dalle caratteristiche, dal potenziale e dalla motivazione (intrinseca) dei singoli.

Dare la giusta motivazione

Quali sono gli obiettivi che motivano un team? E come questi si coniugano con quelli individuali? Siamo sicuri che ottenere una performance migliore sia il vero obiettivo, piuttosto che la conseguenza di un processo più ampio? In primo luogo, occorre riconoscere che la cultura aziendale può contribuire a creare e a rafforzare il senso di appartenenza e l’integrazione delle persone, allineandone gli obiettivi. Come evitare però che i componenti più senior di un team si “siedano” su obiettivi già raggiunti? Magari dando la possibilità a quelli più junior di emergere e di sfidare le view consolidate. Come nello sport è poi importante celebrare i successi: la loro condivisione è un’arma importante per rafforzare la motivazione. Le persone migliori hanno spesso personalità complesse. L’obiettivo di un leader è quello di integrarle nel gruppo e far esprimere al massimo il loro potenziale.

Ma cosa fare nel caso di persone brillanti e non collaborative? Occorre riconoscere che un eccesso di ego può danneggiare le relazioni e, di conseguenza, la performance desiderata. Del resto, il dominio degli All Blacks nel mondo del rugby viene messo in relazione alla loro filosofia di squadra, la politica del “no dickheads”: la squadra viene prima dei singoli, anche quelli di grande talento.

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