Voci da Twitter: #digitaltransformation opportunità di crescita legata al Pnrr
La consapevolezza dei problemi legati alla transizione digitale consente di coglierne meglio i vantaggi ma anche i rischi
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza dedica alla transizione digitale circa il 27% delle risorse disponibili. Queste risorse sono destinate sia a migliorare le infrastrutture digitali e la connettività a banda ultra-larga sia a trasformare, o meglio a digitalizzare, la Pubblica Amministrazione.
Più nel dettaglio, il Piano si pone cinque obiettivi, decisamente ambiziosi:
- Diffondere l’identità digitale ad una ampia fetta della popolazione (70%);
- Colmare il gap di competenze digitali;
- Puntare ad avere circa il 75% delle PA italiane che utilizzano servizi in cloud;
- Fare in modo che almeno l’80% dei servizi pubblici essenziali siano erogati online;
- Ottenere una copertura del 100% delle famiglie e delle imprese italiane con reti a banda ultra-larga.
Al suo interno contano 232 occorrenze della parola “digitale” e le principali keywords ad essa associate sono: “competenze”, “servizi”, “pa”, “attraverso”, “digitalizzazione”, “nazionale”, “sistema”, “innovazione”, “investimenti”, “sviluppo”.
Le opportunità per l’Italia derivanti dalla trasformazione digitale sono chiare. Occorre però essere consapevoli anche dei possibili problemi che essa pone per la Pubblica Amministrazione, le imprese (soprattutto medie e piccole, perlopiù a conduzione familiare), e i singoli individui:
- Resistenza al cambiamento richiesto dall’adozione della tecnologia. In mancanza di un reale cambiamento culturale, la digitalizzazione si ridurrebbe a una mera trascrizione di documenti cartacei in formato digitale.
- Competenze digitali. L’acquisizione di nuove competenze (e del successivo aggiornamento) è decisiva per garantire l’inclusione digitale all’interno della Pubblica Amministrazione, delle imprese e da parte dei singoli individui.
- Cybersecurity. La maggiore digitalizzazione espone al rischio di attacchi informatici e quindi deve essere accompagnata dai necessari investimenti per accrescere allo stesso tempo non solo la sicurezza, ma anche la fiducia di chi la utilizza.
Cosa accade invece su Twitter? Nel periodo compreso fra il 18 ottobre 2021 e il 7 novembre 2021, sono 222 i “cinguettii” effettuati in Italia e caratterizzati dagli hashtag #trasformazionedigitale o #digitaltransformation. Il picco massimo si è registrato il 22 Ottobre (26 tweet), mentre quello minimo il 18 ottobre 2021 (1 tweet).
I temi principali affrontati nelle conversazioni, rilevati attraverso una tecnica di elaborazione del linguaggio chiamata “analisi semantica latente”, sono sostanzialmente riconducibili a:
- Intelligenza artificiale e robotica;
- Competenze digitali;
- Idee per il futuro.
Coerentemente, le prime 10 parole delle conversazioni sono: “intervento”, “societa”, “congresso”, “intelligenzaartificiale”, “oggi”, “pnrr”, “robotica”, “aica”, “draghi”, “romeo”, “digitale”. Allo stesso modo, i 10 hashtag maggiormente correlati a #trasformazionedigitale o #digitaltransformation sono: “intelligenzaartificiale”, “societa”, “pnrr”, “futuro”, “draghi”, “green”, “pa”, “ris3”, “clima”, “clustersmartcommunitiestech”.