Approfondimenti

Un decalogo al passo con i tempi

I nuovi principi per la buona governance stilati da Nedcommunity mettono al centro in particolare i fattori ESG

Tyler Maddigan/Unsplash

Un decalogo al passo con i tempi, semplice e diretto, che rappresenti un faro per chiunque ricopra il delicato e impegnativo ruolo di consigliere indipendenti. I nuovi “Principi degli Associati per il Buon Governo societario” di Nedcommunity assumono in primo luogo questo valore come hanno confermato nel corso di un webinar di presentazione la presidente Maria Pierdicchi, Sandro Catani, presidente del Collegio dei Saggi, Guido Ferrarini, presidente del Comitato Scientifico, Gabriele Galateri di Genola e Suniglia, presidente di Generali S.p.A. e Claudia Parzani, European Managing Partner Linklaters, vicepresidente Borsa Italiana e presidente Allianz S.p.A.

I dieci principi sono frutto di un sforzo corale e della stretta collaborazione fra i diversi gruppi di lavoro dell’associazione e gli stessi iscritti che non hanno fatto mancare il loro contributo sotto forma di osservazioni e indicazioni. Il documento finale è il risultato, quindi, di una sintesi dal valore inestimabile come ha voluto sottolineare nel suo intervento la presidente Pierdicchi che ha lanciato anche un appello rivolto ai ned: “Siamo chiamati a riconoscerci tutti in questi principi e dobbiamo lavorare perché vengano implementati, migliorati e diffusi, a prescindere dall’appartenenza a una società quotata o a una Pmi”.

Il documento è caratterizzato da filo conduttore che unisce tutte le sue parti e che mette al centro in prima battuta la centralità dei fattori ESG, dimostrando quanto Nedcommunity sia al passo con la richiesta, sempre più forte, di una governance moderna e attuale.

“Siamo stati in grado di realizzare un vero e proprio codice deontologico degli associati” ha spiegato Catani “anche grazie al concorso di uno degli uomini simbolo dell’associazione, Franco Morganti, scomparso nel settembre scorso, che ha partecipato con il suo proverbiale slancio alla prima parte dei lavori. Se confrontiamo questa edizione dei principi con quella del 2008 – continua – il salto culturale è evidente. La versione di 12 anni fa rappresentava una sorta job description che forniva indicazioni di comportamento al consigliere, dalla candidatura alle dimissioni. Oggi, invece, l’accento è spostato su una visione alta dell’indipendenza che cerca di curare e promuovere il successo sostenibile dell’impresa”.

La sostenibilità appunto. Questo tema torna ripetutamente tanto da essere citato fin dal dall’inizio rappresentando così l’architrave dell’intero il paper. Ma è in particolare il terzo principio il compendio di questa filosofia, come sottolinea Ferrarini che ha firmato anche un approfondimento sul decalogo leggibile qui. “La sostenibilità sociale indicata al terzo punto pone questo documento all’avanguardia in Europa, di certo al livello di altri codici espressione delle ultime tendenze di autodisciplina come quelle ravvisabili in ambito britannico o lussemburghese”.

Anche il mondo dell’impresa ha accolto con vivo apprezzamento questo nuovo paper firmato Nedcommunity. Galateri di Genola ricorda che “fare il consigliere oggi è un mestiere fatto di professionalità per il quale è necessario adottare un atteggiamento che aiuti a prendere decisioni in maniera efficace e rapida. I principi di Nedcommunity rappresentano un ottimo lavoro tanto che ho difficoltà a pensare che non siano validi anche per i non indipendenti. Anzi non posso immaginare che esista un consigliere che non vi si riconosca pienamente. Senza dubbio il documento si applica sia alle quotate sia alle aziende più piccole che in questo periodo si stanno dimostrando molto interessate ad applicare le prescrizioni del Codice di corporate governance”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Parzani che pone l’accento in particolare sul contenuto del terzo principio. “Credo che questo codice si debba applicare a tutti i consiglieri di qualsiasi impresa perché l’eccellenza nel campo della governance deve essere patrimonio di tutti, comprese le aziende familiari. In particolare questo codice annovera fra i numerosi meriti quello di mettere in evidenza concetti come diversità e inclusione, dando così il giusto valore al peso e al ruolo che il capitale umano deve rivestire oggi nell’azione di business”.

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