Quei “vecchi” cda sono da rinfrescare
2020-06-29 L'Economia del Corriere della SeraL’Economia del Corriere della Sera, in questo pezzo pubblicato il 29 giugno, intervista il presidente di Nedcommunity, Maria Pierdicchi, e analizza l’impatto della pandemia di Coronavirus sulla vita e il lavoro dei cda. «I consigli si sono dimostrati organismi fondamentali nel gestire la crisi inattesa. Hanno reagito con azioni immediate ed efficaci alla situazione senza precedenti che si è creata con la pandemia. Nelle imprese, anche in alcune piccole e familiari, i board hanno dimostrato capacità di leadership nel prendere decisioni e sostenere top manager, dipendenti e gli altri stakeholder come fornitori, clienti e comunità. È bene far tesoro di questa esperienza per un futuro che appare sempre più “volatile” e prevedibilmente affollato di “cigni neri”, che quindi richiede la presenza maggiore di attenzione al rischio, reattività e “riflessi giovani”».
In un contesto di questo tipo bisogna dar fondo a tutte le risorse disponibili per essere pronti ad affrontare vecchie e nuove crisi. «L’indicazione di una maggiore considerazione verso tutti gli elementi della cosiddetta diversity che possono arricchire i board non proviene solo dallo choc a cui siamo stati sottoposti negli ultimi mesi. Competenze, mercati, consumi stanno cambiando rapidamente e tutto ciò deve riflettersi in un’attenzione diversa e maggiore al capitale umano, ai fattori Esg, cioè alla sostenibilità economica e ambientale, alle tecnologie che stanno trasformando il modo di lavorare. E deve tradursi anche nella governance delle società», aggiunge il presidente.
«Da qui – conclude Pierdicchi – la necessità di integrare i board con competenze finora meno rappresentate. Ma sarà necessario rafforzare i comitati consiliari, con il supporto anche di esperti esterni: evoluzione indispensabile già avviata in molti casi. Così come molte società hanno cominciato a ridefinire i piani strategici con analisi di scenario che includano le dinamiche che ci attendiamo. E anche la consapevolezza che nessuno ha oggi chiaro come cambieranno globalizzazione, geopolitica, attitudini dei consumatori».