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Nedcommunity si presenta come osservatorio privilegiato nei confronti dei temi più recenti come la dichiarazione non finanziaria introdotta dal Decreto Legislativo 254 del 30/12/2016. Una conferma arriva dall’ultimo articolo pubblicato in ordine di tempo mercoledì 20 giugno dal Sole 24 Ore (titolo: “Cda sempre più coinvolti nella sostenibilità”, pag. 16) in cui si ricorda la survey realizzata fra gli associati nell’ambito dell’IGC, l’Integrated Governance Conference.
Nel pezzo viene riportata una parte dell’intervento del presidente Paola Schwizer che sottolinea: “Notiamo una maggiore sensibilità e un più alto coinvolgimento sui temi socio-ambientali, ma anche di benessere del personale e in materia di innovazione”. Il giorno prima, sull’Economia del Corriere (titolo: “Il giorno della Governance”, pag. 26), viene data la notizia dell’evento e Nedcommunity è citata come una partecipante all’iniziativa.
La notizia trova spazio anche sul web sempre mercoledì 20 giugno su TopLegal (titolo: “Quotate, il 50% fa Integrated Governance”) in cui si riporta un’altra dichiarazione del presidente: “Assistiamo a una distanza fra la consapevolezza della centralità che i fattori Esg vanno rivestendo, anche alla luce dell’interesse espresso da tanti investitori istituzionali sempre più attenti alle strategie di sostenibilità, e l’effettivo peso che i consiglieri non esecutivi ancora oggi assumono nella definizione degli obiettivi aziendali”.
Un focus sulla survey è dedicato dall’agenzia Italpress che mercoledì 20 giugno diffonde un lancio proprio sulla ricerca condotta da Livia Piermattei del comitato scientifico (titolo: “Nedcommunity, coinvolgimento consiglieri indipendenti sul Esg”).
Nedcommunity si rafforza anche come punto di riferimento nell’ambito della discussione sempre più viva in merito al ruolo dei consiglieri indipendenti. Lo conferma l’articolo pubblicato domenica 1 aprile dal Fatto Quotidiano (titolo: “La Bce, ancora troppe poltrone nei cda degli istituti di credito”, pag. 9).
Anche questo pezzo riporta il punto di vista di Schwizer: “Si fa sempre un po’ di resistenza a ridurre i numeri. Perché le poltrone contano e sono uno strumento di alleanza e di condivisione del potere con le varie tipologie di azionisti”. La dichiarazione è stata ripresa da un’agenzia di stampa lanciata da Adnkronos sabato 31 marzo (titolo: “Banche: esperti, ridurre i numeri consiglieri cda, più peso a indipendenti”).
La stampa nel corso degli ultimi mesi è tornata a fare un bilancio sull’applicazione della legge sulle quote rosa. Su questo argomento si segnala l’articolo pubblicato dal sito dell’Adnkronos martedì 2 maggio (titolo: “Italia come la Svezia per le donne in cda quotate”) in cui Schwizer sottolinea che la legge Golfo-Mosca “indubbiamente ha scardinato il sistema”.
Spazio anche alla formazione: La Stampa, edizione Biella, giovedì 12 aprile (titolo: “Commercialisti e manager spiegano il Bilancio sociale”, pag. 41) dedica un articolo al corso realizzato da Nedcommunity e Unione industriali in collaborazione con l’Ordine dei commercialisti di Biella e Deloitte “La rilevanza dell’informativa non finanziaria per le piccole e medie imprese”.
Nedcommunity trova visibilità anche sulle pubblicazioni finanziare. Per esempio Fundspeople di giovedì 7 giugno (titolo: “L’importanza dei fondi all’interno dei consigli di amministrazione di banche e aziende”) intervista il presidente Schwizer sul peso sempre crescente degli investitori istituzionali all’interno delle società italiane e delle ripercussioni a livello di governance. L’articolo descrive in maniera dettagliata la mission di Nedcommunity.
Nel numero di giugno di Wall Street Italia Schwizer firma un articolo (titolo: “Una governance etica garantisce gli investitori”, pag, 20) che ricorda come “il mercato chiede trasparenza delle scelte di gestione, coerenza tra strategia, governance e organizzazione”.
Su Azienda Banca di giugno si segnala ancora un’intervista a Schwizer (titolo: “Una governance nuova per la banca digitale”) in cui il presidente si sofferma sui nuovi equilibri nell’azionariato di molte banche italiane: “Le BCC dovranno accettare un minor grado di autonomia decisionale, non solo in caso di difficoltà, ma anche in condizioni di fisiologica gestione”.
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